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" Il Cielo "
Quante volte,
ho guardato al cielo
ma il mio destino è cieco
e non lo sa!
E non c'è pietà,
per chi non prega, e si convincerà
che non è solo una macchia scura
il cielo!
Quante volte,
avrei preso il volo
ma le ali,
le ha bruciate già
la mia vanità!
e la presenza di chi è andato, già
Rubandomi, la libertà!
Il cielo!
Quanti amori
conquistano il cielo!
Perle d'oro, nell'immensità!
Qualcuna cadrà,
qualcuna invece il tempo, vincerà!
Finche avrà abbastanza stelle
il cielo!
Quanta violenza,
sotto questo, cielo!
un altro figlio nasce e non lo vuoi
gli spermatozoi, l'unica forza,
tutto ciò, che hai!
Ma che uomo, sei,
Se non hai
il cielo!
Un altro figlio nasce" Renato" il 30/09/1950
segno zodiacale Bilancia
IL DIPINTO NON E' CHE IL
RITRATTO IDEALE DELLA
VERGINE.
E QUEL SORRISO NON E'
CHE IL RIFLESSO STEMPERATO
DELLA SUA GIOIA ALLA VISTA
DEL FIGLIO
" Nafta "
Non ho dormito e vado via innocente
Lalba spia sulla ghiaia i passi miei
Come i primi mia madre lei
E lascio tutto come sta alla sua immobilità
Hai la maglia non ce lhai
Chi è al telefono? Che fai?
Sempre gnocchi il giovedì
Se stai al cesso tutti li
Ma io no
Non si può respirare su misura
Soffocare in quattro mura
Lautostrada corre là
Non so neanche dove va
Sa di nafta la mia libertà
Non sarà né Mercedes né una Porsche
Camionista ferma dai
Che un sacco in più sul tuo carico avrai
Di sudore e Gauloises
Di mignotte state qua
E di vino la tua branda sa
E sarà una foto di playboy
O la vergine Maria
A indicarti la via.
Uno scossone e salto giù
Dove siamo io non so
Più forse ho sognato forse no
Probabilmente andiamo al nord
È li che porto questa faccia mia
Camionista il pieno e via!
Lautostrada corre la
E quanta vita smisterà
Divora asfalto giorni e umanità
Girerà anche la fortuna mia
Camionista ferma
Che se lei ci sta sento che cambierà.
Clandestina come me
Morde il fango e sputa via
Questa nafta che non va più via
Anche lei stessa rabbia di città
Anche lei si fermerà buona fortuna a te
Amico io scendo qua
" IL Figlio "
Figlio delle mie stagioni travagliate figlio mio
fiore profumato germogliato al sole dell'oblio...con che puntualità sei qui
come un miracolo sei qui
così ti accoglierò così
il figlio che voglio...
Pretendere che la vita sia così infallibile maestra quando mette insieme tanta solitudine...pianeti controversi, noi un equilibrio fragile decidere chi essere un padre un figlio saggezza, orgoglio...
Cambierai da solo cercherai il tuo cielo tenterai il tuo volo senza mei o pregherò per te...Soffrirò in silenzio quando tu cadrai sarò io il più credibile amico che avrai...
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